Dal 1° dicembre 2021 è stata autorizzata dall’AIFA la somministrazione del vaccino Comirnaty ai bambini tra 5 e 11 anni, in dose ridotta. Gli enti regolatori quali FDA, EMA, AIFA, hanno approvato il vaccino pediatrico per la fascia di età 5-11 ed è stato scelto quello a RNA della Pfizer-Biontech, che ha lo stesso principio attivo di quello utilizzato negli adulti. La dose, tuttavia, è diversa, ed è di solo un terzo rispetto a quella usata negli adulti e nei ragazzi con un’età maggiore di 11 anni.
Per quanto riguarda la sicurezza, i primi dati arrivano dagli Stati Uniti, su oltre 8,7 milioni di vaccinazioni: la percentuale di eventi avversi è bassissima, pari solo allo 0,05%.
Generalmente le reazioni dopo la somministrazione di entrambe le dosi sono state: dolore al sito di iniezione, affaticamento e mal di testa.
Tra i sintomi lievi più frequenti sono stati citati febbre e vomito, mentre per i rari casi “gravi”, privi di alcuna conseguenza permanente, sono riportati anche 11 casi di miocardite.
In Italia, la sensibilizzazione alla campagna vaccinale ha incluso giochi, animazione, clown, supereroi e perfino “attestati di coraggio” per coinvolgere e tranquillizzare i bambini e i loro genitori al loro ingresso negli hub vaccinali.
Il 15 dicembre il Lazio ha fatto da apripista, tuttavia a distanza di più di un mese si è evidenziata una risposta geograficamente eterogenea delle famiglie italiane: il sud rimane indietro con le prenotazioni rispetto al nord e al centro.
A cura di Michela Soardi e Ginevra Giannantonio