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Psoriasi: non solo una patologia della cute

Sono circa tre milioni le persone che in Italia soffrono di psoriasi, una malattia infiammatoria sistemica e cronica che ha un grande impatto sulla qualità di vita dei pazienti.

Oggi sono varie le cure che permettono di ridurre e controlla i segni e sintomi della psoriasi, ma data la sua natura cronica ed infiammatoria, spesso porta con sé altre complicanze, che vanno oltre la cute e devo essere tenute sotto controllo.

La psoriasi è una patologia ad eziologia multifattoriale: ad oggi accanto alle cause genetiche si riscontrano cause ambientali quali infezioni, traumi ecc. ed il suo decorso non è regolare.

Il trattamento della psoriasi è in funzione della gravità della patologia, le forme più lievi sono trattate localmente con farmaci topici o con fototerapia, mentre quelle più gravi prevedono l’uso di farmaci sistemici.

Purtroppo, accanto alla psoriasi il paziente deve fronteggiare una serie di altre complicanze, dovute molto probabilmente a meccanismi patologici comuni.  Infatti, oggi si parla della psoriasi come una patologia “oltre la cute”, come un iceberg in cui oltre all’apice che emerge dall’acqua, dobbiamo tenere in considerazione un sommerso di manifestazioni che devono essere puntualmente analizzate e controllate per il benessere del paziente.  Circa il 30% dei pazienti affetti da psoriasi hanno infatti una maggior incidenza di artrite psoriasica, una complicanza caratterizzata da rigidità e gonfiore alle articolazioni. Accanto a questo si evidenzia un aumento di patologie cardiovascolari e metaboliche, depressione, disturbi dell’umore, e molte altre. Nel dettaglio, ad esempio, l’infiammazione cronica di basso grado svolge un ruolo chiave nell’iniziazione, nella propagazione e nello sviluppo della sindrome metabolica che risulta infatti quattro volte superiore in termini di prevalenza nei pazienti con PSO. L’aumento delle complicanze e comorbidità associate alla patologia psoriasica è generalmente aggravato da una diagnosi tardiva della stessa rispetto la comparsa dei primi sintomi, fattore che peggiora ulteriormente l’andamento infiammatorio.

Non tralasciare i sintomi, facilitare una diagnosi tempestiva ed accurata grazie agli specialisti e favorire un approccio multidisciplinare alla terapia sono di certo mezzi fondamentali per la più corretta gestione del paziente. In questo il farmacista può essere un valido contributo nell’ascolto dei sintomi e segni della patologia per indirizzare il paziente verso le cure più appropriate.

 

 A cura di Michela Soardi