Proprio prima dell’estate, esattamente a metà giugno, è partito un importante ed ambizioso progetto che vede coinvolti la casa circondariale di Torino “Lorusso & Cotugno”, la Farmaonlus e la nostra Agifar Torino.
Lo scopo che si sono prefissati i creatori del progetto è quello di portare le medicine non concedibili dal SSN all’interno del carcere, in modo da poter assicurare anche ai detenuti il principio di uguaglianza garantendo livelli omogenei di assistenza pari a quelli dei cittadini liberi.
Si è ritenuto fondamentale quindi garantire loro un’adeguata assistenza farmaceutica che gli consenta di acquistare medicinali di fascia C, farmaci da banco, e presidi sanitari non concedibili dal SSN.
I punti salienti:
– Consegna bisettimanale dei farmaci
– Stesura di un prontuario di farmaci acquistabili dai detenuti, con ampliamento dell’offerta, che potranno richiedere e che dovranno essere autorizzati tramite nullaosta dei sanitari
– Incontri collettivi di informazione e consulenza ai detenuti (questa terza fase deve ancora essere avviata e ci auguriamo possa partire al più presto perché riteniamo sia molto importante che la figura del farmacista possa portare la sua professionalità anche tra le persone temporaneamente private della libertà).
L’operatività in breve:
noi farmacisti Agifar, invitati da Farmaonlus, raccogliamo le richieste presso la Casa Circondariale, e le portiamo alla farmacia concordata che, al successivo nostro passaggio ce le fa trovare pronte. Recapitiamo i farmaci in carcere, con il personale interno controlliamo il tutto e analizziamo eventuali problematiche. Raccogliamo quindi le nuove richieste e le recapitiamo alla farmacia.
Ad oggi siamo cinque colleghi Agifar a prestare tale servizio. Ricordiamo che ogni iniziativa Agifar è sempre aperta a tutti i nostri iscritti: se qualcuno volesse partecipare saremo ben lieti di accoglierlo.
Siamo molto orgogliosi di far parte di questo progetto, e auspichiamo che quanto prima possano essere avviati gli incontri collettivi con i detenuti, in modo che la professionalità del farmacista possa essere concretamente d’aiuto. Ovunque.
Enrica Targhetta