Il laboratorio galenico della farmacia può rappresentare una significativa fonte di sviluppo produttivo ed economico per l’azienda, oltre ad avere l’importantissima funzione “sociale” di raggiungere, attraverso le formule magistrali ed officinali, specifiche esigenze di singoli pazienti che non trovano risoluzione nella gamma dei prodotti industriali.
L’allestimento di prodotti galenici, inoltre, è sempre stato – e continua ad essere – uno dei pilastri fondamentali delle competenze del farmacista, unico professionista della salute al quale viene conferita la possibilità di manipolare sostanze di grado farmaceutico per ottenere dei prodotti finiti, da dispensare al paziente.
Tra le infinite possibilità a disposizione del farmacista per sfruttare le potenzialità del proprio laboratorio, c’è senz’altro la produzione della crema all’urea. Oltre all’ampio uso dell’urea in prodotti cosmetici presenti in commercio, infatti, è possibile adoperare l’urea anche in valide formulazioni galeniche, da allestire in farmacia, sfruttando l’elevatissima tollerabilità della sostanza e l’ottima lavorabilità. La duplice funzione dell’urea in ambito cosmetico (idratante e cheratolitica) rende questa piccola, duttile molecola altamente idrosolubile un eccellente strumento di trattamento per svariate problematiche dermatologiche molto comuni: da tutte le forme di cheratosi e di xerosi della pelle, agli eczemi, agli ispessimenti cutanei di origine irritativa tipici della psoriasi.
Naturalmente presente sulla nostra pelle come componente del Fattore Naturale di Idratazione (7%), l’urea contribuisce dunque a mantenere adeguata l’idratazione dello strato corneo della pelle, impedendo l’evaporazione dell’acqua ed agendo con effetto igroscopico. In tal senso, è frequente l’utilizzo dell’urea in creme a dosaggi inferiori al 10% con finalità idratanti della pelle secca che non riesce a trattenere acqua. In concentrazioni superiori al 10%, invece, l’urea trova diffuso impiego come cheratolitico, dato il suo ruolo chiave nell’espressione genica dei cheratinociti (il che rende l’urea anche un valido agente antimicrobico, da impiegare sulle ferite); data la compatibilità con la pelle, l’urea è efficace come cheratolitico anche a concentrazioni molto elevate, fino al 50%, e trova impiego contro gli ispessimenti cutanei dei piedi, o per contrastare le placche ipercheratosiche tipiche della psoriasi del cuoio capelluto.
L’urea come sostanza pura si presenta come una sostanza cristallina bianca, altamente igroscopica; è sempre opportuno, al momento dell’allestimento di preparazioni galeniche a base di urea, incorporare velocemente la polvere nella quantità di acqua richiesta dalla formulazione in modo tale che l’umidità dell’aria non alteri la sostanza. Conviene inoltre, preliminarmente, disciogliere l’urea in acqua con un piccolo incremento di temperatura, dato che la reazione di scioglimento dell’urea in acqua è endotermica e tende a raffreddare la soluzione. La maggior parte delle formulazioni della crema (o unguento) a base di urea dal 5% al 50% sono presenti in vari Formulari e Farmacopee della Comunità Europea (Tedesco, Britannico, Spagnolo, Olandese).
L’esempio di formulazione appena proposto è un modello di facile allestimento, da realizzare con strumenti e sostanze di immediata reperibilità, e costi contenuti; un’ opportunità per il farmacista che intende riappropriarsi di un settore altamente professionalizzante della propria attività e che può diventare utile sostegno alla vita economica e sociale della farmacia.
Bibliografia:
A cura di Alberto Armenise