L’emergenza sanitaria ha impresso un’accelerazione importante alla telemedicina: con gli ospedali in sofferenza e il carico per i medici di base, la possibilità di operare da remoto è stata fondamentale per garantire la continuità assistenziale e in ciò le farmacie hanno svolto un ruolo centrale, grazie alla capillarità ed accessibilità. Diversi studi hanno ormai dimostrato che la telemedicina dimezza la mortalità, riduce le ospedalizzazioni e migliora l’assistenza. Basti pensare che secondo quanto riporta Farmacista 33, nel 2019, tramite la telemedicina, sono state riscontrate 5.081 anomalie (il 17% dell’utenza), che hanno permesso di individuare pazienti borderline o che necessitavano di un immediato intervento in Pronto Soccorso. In tal modo è possibile indirizzare in ospedale solo i pazienti che necessitano effettivamente di trattamenti urgenti e di indentificare precocemente quei casi in cui un ritardo diagnostico avrebbe potuto peggiorare la prognosi del paziente. E in questo periodo, ciò è stato particolarmente utile, per ridurre il rischio contagio legato all’accesso al pronto soccorso e la pressione sugli ospedali.
Secondo quanto riportato dal Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione, tra i campanelli di allarme che possono indicare che qualcosa nel ritmo del cuore non va, vi possono essere una palpitazione anomala del battito cardiaco, senza esagerare, altre volte uno svenimento. Fondamentale risulta lo screening anche nei soggetti sportivi perché alcune aritmie possono essere slatentizzate dall’attività fisica. Infine, secondo recenti scoperte pubblicate su Open Heart, lo screening cardiovascolare può identificare pazienti che potrebbero potenzialmente beneficiare di terapie di prevenzione dell’ictus a causa della presenza di fibrillazione atriale.
A partire da questi presupposti, nasce il progetto Fenagifar “Non perdiamo il ritmo”, volto a sensibilizzare ed educare i giovani farmacisti all’utilizzo della telemedicina. La fase pilota vedrà coinvolte tre Agifar territoriali, Abruzzo, Palermo e Parma, opportunamente formate, in collaborazione con Medea srl. Il progetto è duplice: da un lato si farà screening sulle aritmie cardiache, dall’altro si cercherà di capire le aspettative e le conoscenze dei giovani farmacisti.
Restate sintonizzati per scoprire i risultati del progetto pilota.
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A cura di Paolo Levantino
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