Per sua natura, la figura del farmacista è sempre stata, sin dai suoi albori alchemico-fitoterapici, soggetta a continui mutamenti ed evoluzioni. Il farmacista oggi vive una ulteriore fase di passaggio, una fase in cui ciò che ieri era il sistema-farmacia è sicuramente diverso da quello che sarà domani.
Per restare al passo in questo frangente, tutti gli attori in scena sono chiamati a interrogarsi su come sarà la farmacia del domani con lo scopo di prepararsi e, magari anche, pilotare questi cambiamenti.
Riflessioni, convegni, articoli, dibattiti vengono fatti sul tema da mesi. Emerge sempre una parola chiave: FORMAZIONE.
Anche in quest’ottica Fenagifar ha da tempo istituito al suo interno una Commissione con lo scopo di analizzare la formazione universitaria che contestualmente provi anche a proporre globalmente e localmente azioni di miglioramento.
La Commissione Università, che ad oggi ha pressoché concluso la prima e più importante fase di lavori, ha analizzato i percorsi formativi, esame per esame, di 20 sedi su 33 in cui è attivo un Corso di Laurea in Farmacia. Ne è emerso uno spaccato estremamente variegato, talvolta poco funzionale alle richieste del mondo del lavoro e spesso non al passo coi tempi.
Come si diceva all’inizio, c’è attenzione sul tema dell’evoluzione della professione e del ruolo chiave che la formazione occupa anche da parte delle Università. Lo scorso 15 ottobre, l’Università di Siena ha organizzato, alla presenza del Prorettore alla didattica e del Direttore del Dipartimento, un incontro con le parti sociali al fine di presentare il proprio percorso formativo e, al contempo, ascoltare e recepire esperienze, consigli e direttive dagli attori del mondo extra-accademico.
Come AGIFAR Toscana siamo stati presenti e abbiamo portato una visione nettamente diversa dagli altri soggetti presenti (Federfarma, Farmacia Ospedaliera, docenti).
Siamo partiti dalla necessità di stare al passo coi tempi in un mondo in cui la scienza galoppa, in cui la normativa e la legislazione sono in fluido e inarrestabile mutamento e in cui l’ingresso dei capitali ha dato uno scossone al nostro sistema. In quest’ottica l’AGIFAR si prefigge l’obiettivo di fare formazione e aggregazione perché convinta che solo una categoria formata e coesa sia in grado di superare le sfide del nostro tempo. Gli eventi formativi che abbiamo organizzato finora sono su temi che abbiamo individuato come cruciali per un giovane farmacista e per questo sono quelli che abbiamo indicato quali topic su cui concentrarsi: farmaco-tossicologia veterinaria, cosmesi, diabete, integrazione sportiva, alimentazione e nutraceutica per citarne alcuni.
Oltre a queste ‘facili’ tematiche, abbiamo voluto anche trattarne tre che talvolta le università tengono alla larga per difficoltà attuative o spinosità intrinseche. Primo fra tutti lo studio dei farmaci omeopatici, la cui trattazione spesso viene ripudiata dall’Accademia per carenza di basi scientifiche, comportando però poi una indiretta delega sulla formazione degli operatori alle aziende del settore. Poi la, senza dubbio, insufficiente padronanza della lingua inglese che dovrebbe essere rimpolpata e corroborata nei suoi aspetti lessicali specifici del settore (intendiamoci: dietro al banco, saper dire “the cat is on the table” serve a poco quando arriva un turista asiatico con un bimbo che piange per il mal di pancia). Infine, un focus sull’importanza delle capacità psicologico-relazionali col paziente.
Tutti gli spunti sono stati con piacere ascoltati dai presenti che hanno ovviamente ringraziato e proposto di instaurare una collaborazione stabile tra l’Università di Siena e la nostra AGIFAR.
Mettersi in gioco, formarsi, essere al passo coi tempi: tutte sfide che noi giovani farmacisti abbiamo il compito di vincere, anche tramite piccoli passi come questo.
A cura di Roberto D’Alò