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La cosmetica oncologica in età pediatrica

Prendiamo un bel respiro, mandiamo giù il nodo in gola che si stringe al solo pensiero, perché quando si parla di cancro istintivamente si materializza un velo nero davanti a noi ma quando alla parola oncologico segue il termine pediatrico il velo ci soffoca.

In realtà la ricerca medica in ambito oncologico ha fatto enormi passi in avanti, il tasso di sopravvivenza si è di molto elevato e la remissione completa è frequente. Questo è stato possibile perché attorno al paziente oncologico si è costruita una fitta rete di professionisti a supporto non solo del malato ma anche dell’intero nucleo familiare, che con la patologia vede stravolgersi il proprio quotidiano. Non solo medici ed infermieri, ma anche psicologi, biologi, chimici, ricercatori, farmacisti e, tra le figure più recenti, i cosmetologi.

Prendersi cura della pelle durante il periodo in cui si affrontano terapie è una buona norma quotidiana entrata nella pratica medica ma sono richiesti cosmetici che rispettino elevati standard di sicurezza per cui a monte, nella fase di formulazione e sviluppo, sono necessari ricerca e studio.

Quando si parla di oncologia pediatrica si parla principalmente di 3 approcci terapeutici: la chemioterapia, o terapia farmacologica, in cui si somministrano farmaci in grado di inibire la proliferazione cellulare, la radioterapia, dove una radiazione colpisce la zona in cui sono presenti le cellule neoplastiche, e la chirurgia.

Approcci terapeutici che inevitabilmente coinvolgono l’organo pelle.

La pelle del bambino presenta notevoli differenze rispetto alla pelle di un adulto: lo strato corneo dell’epidermide è più sottile ed i corneociti meno coesi, le ghiandole sudoripare e sebacee sono meno attive ed è ridotta la sintesi dei principali componenti del film idrolipidico (acidi grassi liberi, trigliceridi, cere, cerammidi, squalene) e del fattore di idratazione naturale (costituito da sostanze igroscopiche in grado di legare e trattenere acqua quali ad esempio aminoacidi liberi, urea e ioni disciolti) che insieme creano sulla pelle una sorta di mantello protettivo a tutela dell’intero organismo.

La pelle del bambino è meno resistente, maggiormente a rischio di aggressioni microbiche. Tende a disidratarsi ed è più sensibile all’azione nociva dei raggi UV. Qualsiasi alterazione della barriera cutanea e delle mucose espone il bimbo all’azione lesiva da parte di microrganismi patogeni quali batteri, virus e funghi.

Da qui l’importanza di un corretto approccio cosmetico per supportare la pelle del bambino durante il percorso terapeutico; xerosi e profonda secchezza cutanea sono i principali effetti collaterali cutanei associati alle terapie farmacologiche, la radiodermite è una lesione cutanea riconducibile ad una ustione solare che appare nell’area irradiata durante la radioterapia, in caso di intervento chirurgico il percorso di guarigione della ferita e di formazione della cicatrice deve essere monitorato quotidianamente per evitare la comparsa di infezioni, considerando l’abbassamento generale delle difese immunitarie  indotto dalle terapie.

I cosmetici formulati per proteggere e supportare la pelle del bambino che affronta un percorso oncologico contengono ingredienti, tra cui oli e burri vegetali, in grado di sostituire il film idrolipidico, già carente in età pediatrica e la cui sintesi si riduce ulteriormente durante le terapie. Sono ingredienti altamente dermocompatibili, quindi ben tollerati da una pelle fragile, sensibile ed estremamente reattiva. Miscele di oli vegetali sono indicati anche per prevenire o lenire la radiodermite, ed inoltre possono essere applicati sulla zona del taglio, a ferita completamente chiusa, per facilitare il processo di cicatrizzazione e ridurre il rischio di formazione di cicatrici ipertrofiche e cheloidi.

Da non sottovalutare è l’impatto emotivo e psicologico dell’approccio cosmetico: sebbene possa risultare marginale non dimentichiamoci che durante l’infanzia il contatto fisico è la prima fonte di rassicurazione ed il momento della crema è il prolungamento di un abbraccio stretto e protettivo che un genitore vorrebbe non finisse mai.

A cura di Eleonora Tuzi