Di Davide Petrosillo
Presidente Fenagifar
Novembre 2017
La storia che sta attraversando la farmacia in questi ultimi anni e quella parte di futuro che ancora l’attende sono paragonabili a un epocale stravolgimento delle condizioni operative. A mutare saranno i rapporti con il Ssn, mentre lo sono già quelli con il mercato in generale e con il bacino di utenza. I fenomeni che si muovono verso una vera rivoluzione sono molteplici ma si potrebbero riunire in poche principali direttrici: la ricerca farmacologica, selettivamente diretta verso i trattamenti specialistici (da qui i famaci ad alto costo); l’aumento della competitività nelle sue varie sfaccettature; la sanità digitale e, infine, le riforme del Ssn in risposta all’incremento dei costi, soprattutto derivanti dalla gestione della cronicità.
I mutamenti sono stati e saranno inevitabili, ma certamente il loro esito dipenderà per buona parte dalla nostra capacità di risposta e adattamento, ossia dal livello di resilienza della categoria: «In psicologia, la resilienza è una parola che indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità». (Enciclopedia Treccani on line).
È una definizione che potrebbe costituire un vero programma d’azione, in risposta al cambiamento. Qui è il caso di portare la testimonianza delle giovani leve che, prima di tutto, sono consapevoli di dover esercitar e capacità di adattamento, poiché i giovani di oggi non sono nati nella bambagia ma “in trincea”, ossia in un contesto ormai da anni dichiaratamente difficile. In secondo luogo, stanno dimostrando di essere pronti a riorganizzare e ricostruire il loro livello di impegno per crescere professionalmente. La prova è, per esempio, nei dati raccolti dal progetto AgifarLab, ideato e realizzato dalle Agifar, con il supporto di Fofi e degli Ordini. È un’iniziativa sviluppatasi in occasione di FarmacistaPiù 2017, con la discussione di importanti temi di attualità, partecipata da molti giovani farmacisti e preceduta da interviste su specifici temi.
I dati raccolti e le relative proposte saranno presto presentati ufficialmente ma posso qui anticipare che è stata un’occasione di conferma della presenza di una forte volontà di prepararsi ad affrontare il futuro. C’è un desiderio di maggiore conoscenza del processo evolutivo, di dedicare molto tempo agli approfondimenti e agli aggiornamenti specifici che permettono di abbreviare i tempi di apprendimento sul campo, di cimentarsi in nuove discipline, di acquisire nuove esperienze anche all’estero.
Tutto ciò significa che si vuole a ogni costo mantenere alto il valore della professione e, conseguentemente, difendere la centralità della farmacia nel sistema sanitario. La consapevolezza di dovere assumere maggiori responsabilità e la determinazione nel voler perseguire obiettivi di crescita professionale sono l’espressione della voglia di non abbandonarsi a tattiche difensive verso il cambiamento ma di attenderlo come un evento positivo da cavalcare.