Durante il picco epidemico in tutti i centri specializzati, è stato eseguito lo screening SARS-COV-2 prendendo in considerazione tutte le misure preventive raccomandate per contenere l’epidemia, igienizzando le mani, utilizzando guanti e mascherine chirurgiche per paziente, personale sanitario, e controllando la temperatura.
L’infezione da nuovo coronavirus ‐ 2019 (SARS ‐ CoV ‐ 2), infatti, è risultata essere asintomatica o lievemente sintomatica fino all’80% delle persone infette, mentre le forme gravi o letali sono state associate a diversi fattori di rischio.
Tra questi i bambini con tumori rappresentano una fascia più vulnerabile perché il trattamento è spesso basato su chemioterapia ad alte dosi e, nella leucemia e nel linfoma, sull’uso di steroidi, che provocano una grave compromissione dell’immunità innata e adattativa.
Identificare i pazienti asintomatici con infezione da SARS ‐ CoV ‐ 2 sottoposti a chemioterapia, può risultare un dato rilevante, ma non sufficiente a poter prevedere un decorso più grave.
In particolar modo, durante il periodo di lockdown, in Italia, per prevenire il ricovero ospedaliero di pazienti infetti asintomatici, quattordici centri pediatrici di ematologia ‐ oncologia hanno adottato una politica per lo screening dei pazienti per SARS ‐ CoV ‐ 2 mediante tampone nasofaringeo (NFS) prima di consentire loro di iniziare la chemioterapia o di entrare in ospedale. Geograficamente, 10 centri erano situati nel nord Italia, uno nel centro Italia e tre nel sud Italia / Isole.
Per un totale di 334 (NFS) eseguiti su 247 pazienti con un’età media alla diagnosi di 7 anni, range 0 -17,9; 167 affetti da leucemia o linfoma, e 80 con tumori solidi sottoposti a chemioterapia, la NFS è risultata positiva in 10 su 334 (3%).
Tutti i pazienti pediatrici positivi si sono registrati nei centri dell’Italia settentrionale dove l’epidemia era più diffusa; quindi il tasso positivo per i centri del nord Italia è stato di 10 su 291 NFS (3,4%). Tra i pazienti con NFS positiva, otto erano completamente asintomatici mentre due presentavano febbre lieve, per cui il trattamento della chemioterapia è stato interrotto fino all’ottenimento di un NFS negativo. La principale misura adottata, per i piccoli pazienti oncologici, è stata quella di posticipare la chemioterapia fino a quando due NFS non risultassero negative ad almeno 24 ore di distanza.
Si è riscontrato, nel corso dei mesi e degli studi, che la reale incidenza delle persone infette asintomatiche è sconosciuta perché dipende da quanto accuratamente viene condotta la ricerca, altresì l’identificazione e tracciabilità sono divenuti importanti al fine di prevenire la diffusione dell’infezione.
Fra le diverse osservazioni effettuate, molto interessante è l’indagine multicentrica eseguita tra alcuni centri di oncologia pediatrica, nei quali si è verificato che solo nove pazienti sintomatici o sospetti su 200 sono risultati positivi per SARS ‐ CoV ‐ 2 attraverso test NFS e, per nessuno di loro, è stato necessario ricorrere alla terapia intensiva o supporto con ventilazione.
La bassa morbilità documentata finora nei pazienti pediatrici di ematologia-oncologia solleva la questione del rapporto rischio / beneficio dell’interruzione o del rinvio della chemioterapia in pazienti SARS ‐ CoV ‐ 2 asintomatici o lievemente sintomatici positivi.
Da queste prime analisi sviluppate nel campo della ricerca, si evince che la SARS ‐ CoV ‐ 2 può provocare infezioni asintomatiche nei pazienti sottoposti a chemioterapia e la loro identificazione è importante per preservare un’unità ospedaliera pulita dai casi di COVID ‐ 19.
A cura di Maria Francesca Gallo
Sitografia:
Bibliografia:
Choi SH, Kim HW, Kang JM, Kim DH, Cho EY. Epidemiologia e caratteristiche cliniche della malattia da coronavirus 2019 nei bambini . Clin Exp Pediatr . 2020.