Un target di grande interesse per la maggior parte dei retailer e, quindi, anche per la farmacia: sono le donne tra i 20 e 40 anni. Saper analizzare i loro bisogni e proporre un assortimento mirato consente di aumentarne la fidelizzazione e di generare fatturati interessanti.
Focalizziamoci sulla clientela femminile: le donne visitano la farmacia per motivi piuttosto differenti, ma si possono identificare tre macrocategorie che permettono di includere la grande maggioranza delle ragioni per cui una cliente entra in farmacia.
Al primo posto si trova sicuramente la cura della persona. Sempre più in crescita è l’esigenza di una cura personalizzata con trattamenti mirati e volti al benessere psico-fisico delle donne. Il trend di spesa nel reparto di dermocosmesi, per esempio, si è andato a modificare nel tempo, perché anche le clienti più giovani scelgono in canale farmacia per acquisti sulla bellezza personale. Un altro interessante settore in cui la donna è protagonista è quello del caregiver sia per i figli che per gli anziani. ll 70% dei caregiver sono donne di età compresa tra i 45 e i 65 anni, se si tratta di anziani, mentre scende l’età dei caregiver tra i 25-45 nell’età dell’essere madri. L’opportunità al banco nel caso del caregiver donna è duplice, perché si può spostare l’attenzione dall’assistito alle necessità del caregiver donna. Esigenze di cambiamento fisiologico date dall’evoluzione dell’età. La donna, nell’arco della sua vita, vive cambiamenti particolarmente significativi che riguardano il suo corpo ma hanno un’influenza innegabile sulla sfera emozionale: pensiamo ad esempio ai mutamenti fisici e ormonali implicati in gravidanza, parto, allattamento, o al passaggio alla menopausa. Ogni passaggio è accompagnato da almeno una terapia di supporto con integratori e prodotti di cosmesi. In questo contesto, infatti, alcune farmacie hanno percepito la possibilità di associare il cambiamento fisiologico come un’opportunità di incrementare i servizi interni alla farmacia e aprire un altro settore di vendita associata, così da completare il consiglio al banco.
Il settore farmacia ha sempre avuto nei confronti del cliente donna un occhio di riguardo, in particolar modo nel post pandemia è cresciuto il settore grazie sia alla sicurezza intrinseca nel canale d’acquisto che per la consulenza al banco che risulta essere esaustiva, convincente e a disposizione senza orari prestabiliti. Il valore aggiunto, però, risiede proprio nel fatto che “la farmacia è donna”, come si sente dire spesso, cioè che al banco il professionista è una donna pronta all’ascolto di un’altra donna con la quale instaura un rapporto di totale fiducia e comprensione. Aggiungerei, inoltre, che molte iniziative svolte dalle farmacie territoriali e le attività di prevenzione sono interpretate dalle donne come un’opportunità per la propria salute e questo incrementa notevolmente gli accessi in farmacia e l’aumento del fatturato del settore Donna. Un esempio può essere la programmazione della giornata dedicata all’osteoporosi, oppure la giornata dedicata all’analisi della pelle; importanti, però, sono anche le iniziative delle associazioni nazionali, come il Progetto Mimosa, che riportano sempre l’attenzione sulla violenza sulle donne.
In conclusione, la farmacia di oggi non può non seguire l’evoluzione dell’essere donna, delle sue esigenze e non può non tenere conto del loro mondo. Bisognerebbe, forse, osservarle di pù oggi per capire dove andranno domani e quali sono le loro aspettative future per pensare oggi al mercato di domani.
Fonte:
https://www.farmacianews.it/sapete-perche-le-donne-entrano-nella-vostra-farmacia/
A cura della Dott.ssa Ginevra Giannantonio