Spesso ultimamente ci sentiamo dire che il mondo è in mano a noi giovani, che è nostro dovere assumere questo onere e onore per creare qualcosa di importante, per lasciare il segno.
Non possiamo fare a meno dunque di chiederci se siamo consci di questo ruolo e soprattutto se vogliamo assumercene la responsabilità; guardando alle Agifar neonate e facendo un breve calcolo di quanti colleghi fanno parte della Fenagifar è facile rendersi conto che su 50 associazioni iscritte, ci sono 3000 giovani che lavorano con passione per la professione del farmacista.
Questo dato fa pensare che effettivamente qualcosa di importante già lo stiamo facendo: la condivisione di intenti, il clima di entusiasmo che si respira quando c’è un nuovo progetto da iniziare, la passione che anima i giovani farmacisti sono palpabili e concreti. Noi giovani facciamo parte di quella categoria di figli che per la prima volta, dopo la Seconda Guerra Mondiale, stanno peggio economicamente rispetto ai loro genitori; come ama ricordare sempre il presidente Fenagifar il dottor Davide Petrosillo “siamo nati in trincea fin da neolaureati, perché ogni anno c’è stata una battaglia da combattere in farmacia”.
Allora eccoci qui, pronti a raccogliere le sfide del futuro della nostra categoria, pronti come “quattro amici al bar che hanno voglia di cambiare il mondo” come cita la canzone di Gino Paoli, cantata anche da un consulente caro al mondo della farmacia il dottor Franco Falorni durante un convegno di un gruppo di professionisti farmacisti.
A cura della Redazione, Antonella Boldini e Carolina Carosio