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Il farmacista e l’integrazione sportiva

Alcune settimane fa abbiamo organizzato con Agifar un incontro durante il quale si è discusso l’utilizzo degli amminoacidi non solo da parte degli sportivi, ma in generale da tutta la popolazione in ogni fascia d’età. Dall’ incontro è emerso che questo tipo di sostanze è molto utile soprattutto agli anziani ed ai malati cronici poiché prevengono l’invecchiamento cellulare, danno supporto in caso di malnutrizione e, in caso di astenia, sono più indicati dei soliti ricostituenti idrosalini.

Non voglio soffermarmi a parlare di amminoacidi perché ovviamente un webinar di 2 ore non basta a rendermi un esperto in materia, tuttavia mi ha dato uno spunto di riflessione per valutare l’importanza di una formazione del farmacista sull’integrazione sportiva.

Innanzitutto, come già accennato, molti integratori attribuiti abitualmente a chi pratica sport non per forza sono ad uso esclusivo, anzi: potenzialmente possono essere utili lungo tutto l’arco della vita e proprio per questo potrebbero essere consigliati a molti più clienti rispetto a quelli che ci immaginiamo. Soffermandoci sui clienti sportivi invece il discorso è più complesso.

Da un lato troviamo l’atleta agonista che difficilmente verrà da noi (se non forti di una vera e propria specializzazione ed esperienza nel settore), a farsi consigliare “cosa prendere”, perché durante la sua carriera avrà testato svariate vie d’integrazione, e soprattutto sarà seguito da un nutrizionista. Ecco quindi che in questo caso possiamo far la differenza sulla qualità del prodotto, proponendo qualcosa di nicchia, difficilmente reperibile su internet, poco pubblicizzato e di elevata raffinatezza delle materie prime.

Un altro campo sono invece gli sportivi, che costituiscono la stragrande maggioranza, coloro i quali si allenano 3-4-5 volte a settimana e se gareggiano lo fanno per puro piacere. Sicuramente molti di loro integrano o sono propensi ad un supporto chimico, ma si affidano al consiglio dell’amico/compagno di squadra/palestra, oppure a recensioni su internet, talvolta molto approfondite, ma dispersive e spesso finalizzate alla vendita del prodotto. Per questo target di persone, il saper consigliare un integratore piuttosto che un altro da parte del farmacista con una certa formazione può essere fondamentale, facendo migliorare la qualità dell’allenamento, sfatando falsi miti e fornendo un pacchetto di integrazione in base alla tipologia di attività fisica svolta.

Il mondo dell’integrazione è molto vasto e per ogni sport ci sono differenti modi per migliorare la performance ed il recupero, e talvolta gli effetti sono soggettivi. Vendere integratori è di sicuro complesso, i competitor sono tanti e purtroppo raramente i consumatori associano la farmacia al primo posto dove acquistarli; su internet si trovano a prezzi super scontrati con codici promo pubblicizzati da influencer e youtuber, con gadget, pacchetti e promozioni per grossi ordini, nelle città sono molti i vitamin-store, nei supermercati ormai si trovano sugli scaffali così come alla Decatlon. L’unico modo per diversificarsi, come avviene ormai per la maggior parte dei prodotti “da banco”, è saper consigliare bene, e per poter consigliare integratori, oltre alla formazione, potrebbe anche essere un’idea testare i prodotti su di sé… Direi che si tratta di una buona scusa per esser sempre riforniti, assaggiare barrette di tutti i gusti ed estrarre dal borsone bustine o compresse che faranno incuriosire tutta la palestra.

 

A cura di Davide Colli Lanzi