Uno nuovo studio, pubblicato nell’ International Journal of Clinical Pharmacy, dimostra che l’intervento del farmacista migliora del 33% l’uso appropriato degli inibitori di pompa protonica (PPI) nei pazienti anziani ospedalizzati durante il ricovero e ne riduce l’uso inappropriato alla dimissione del 27%.
Uso scorretto di Ppi al ricovero e alla dismissione
È stato dimostrato che l’uso inappropriato di PPI è prevalente nei pazienti più anziani al momento del ricovero e della dimissione da un reparto di medicina interna. Tali pazienti hanno maggiori probabilità di andar incontro ad un ulteriore ospedalizzazione e manifestare reazioni avverse al farmaco. I farmacisti, attraverso la riconciliazione e la revisione dei farmaci, possono rivestire un ruolo fondamentale nel ridurre l’uso inappropriato del farmaco in tali pazienti sia durante il ricovero che alla dimissione. Uno studio randomizzato non controllato ha valutato l’impatto dei farmacisti in un contesto di real world all’interno di un ospedale, tra settembre 2019 ed agosto 2021. Sono stati reclutati 250 pazienti, con età superiore a 65 anni, a cui era stato prescritto un PPI entro 48h dal ricovero. Tali soggetti sono stati assegnati a due gruppi: gruppo controllo, che riceveva cure di routine e gruppo intervento, seguito dal farmacista clinico.
Riconciliazione e revisione dei farmaci
Il farmacista clinico ha esaminato la cartella clinica dei pazienti e ha partecipato con l’equipe sanitaria alla visita dei pazienti. Durante la degenza e al momento della dimissione, ha calcolato l’indice di adeguatezza dei farmaci (MAI) per i PPI e in caso di uso inappropriato, ha contatto il medico e successivamente ha fornito le indicazioni e le raccomandazioni al paziente. Il farmacista ha così fornito un servizio di riconciliazione dei farmaci al ricovero e alla dimissione e un servizio di revisione dei farmaci durante il ricovero e al momento della dimissione del paziente. I risultati mostrano che durante il ricovero il tasso di utilizzo appropriato dei PPI è aumentato del 33% nel gruppo guidato dal farmacista clinico (79% vs 46,4%), e durante la dimissione l’uso inappropriato dei farmaci è diminuito del 27% (35% gruppo intervento vs 61,7% gruppo controllo). Inoltre, un anno dopo la dimissione, 6 pazienti del gruppo controllo sono stati ricoverati in ospedale per emorragia gastrointestinale rispetto ad 1 solo paziente del gruppo intervento. Tutto ciò porta anche ad un risparmio dei costi del sistema sanitario, pari a circa 458 dollari. Gli autori concludono che “ulteriori studi saranno condotti per implementare questo servizio guidato dal farmacista clinico all’interno degli ospedali”.
Articolo pubblicato su Farmacista33 a cura di Paolo Levantino