“Per doping si intende l’assunzione di farmaci o sostanze farmacologicamente attive e l’adozione o la sottoposizione a pratiche mediche, non giustificate da condizioni patologiche, al fine di alterare le prestazioni agonistiche di atleti”, secondo quanto riporta il Ministero della Salute.
Argomento sempre attuale, ma è anche vero che il primo caso mortale di doping risale addirittura al 1866 in Francia, quando un ciclista morì a causa di un abuso di sostanze quali nitroglicerina, cocaina, eroina, stricnina e trimetilene. Si arrivò al 1955 perché venisse istituita una forma ufficiale di controllo antidoping, con la quale, sempre in Francia, cominciarono analisi sui ciclisti scoprendo percentuali di positivi pari anche al 20%.
Da allora il doping ha sempre accompagnato la storia dello sport, soprattutto agonistico. Gli “scandali” di cui i giornali parlano sono solo la punta dell’iceberg, in quanto in primis alcuni sport hanno i riflettori più puntati di altri, il ciclismo tanto per citarne uno, inoltre l’attenzione dell’opinione pubblica spesso si dimentica del “sottobosco” costituito dal mondo dello sport amatoriale, o per lo meno non professionistico.
A ottobre del 2022, è stata aggiornata la lista delle sostanze dopanti sulla Gazzetta Ufficiale, a dimostrazione del fatto di quanto noi farmacisti abbiamo un ruolo fondamentale nell’educazione sanitaria e nel sensibilizzare gli sportivi agonistici e amatoriali sul doping.
Nell’essere coinvolti in questo argomento, innanzitutto, se si considera la componente sanitaria rispetto a quella sportiva, abbiamo in materia di salute, pieno titolo ad intervenire, anche in ragione alla nostra insostituibile funzione di primi referenti sanitari della popolazione che si rivolge a noi per un consiglio. Inoltre, la natura della pratica del doping è realizzata per lo più dall’ uso di sostanze farmacologicamente attive, ovvero l’oggetto principale della cultura e delle competenze del farmacista. Infine, il farmacista percepisce prima e più acutamente di altri i segnali rilevatori delle tendenze comportamentali in atto nel settore sanitario, sia positive che negative.
A cura di Davide Colli Lanzi