Nella cornice dell’ormai consueto appuntamento di Cosmofarma, sempre più all’avanguardia e con un numero maggiore di stand rispetto agli anni precedenti, si è svolto il meeting “Farmacia Point of Care: Servizio Aggiuntivo o Area di Business?”.
Molti farmacisti, infatti, si chiedono se effettivamente le prestazioni che erogano in farmacia, dalle analisi del sangue alla telemedicina, possano essere un settore sul quale puntare per far crescere il fatturato. La Dott.ssa Erika Mallarini docente dell’Università Bocconi di Milano, attraverso l’analisi di dati, ha provato a far chiarezza in merito.
Per prima cosa, i dati mostrano che i servizi di telemedicina effettuati nelle farmacie, tra il 2021 e il 2022, sono in notevole crescita, con +40% per ECG, +30% per holter pressori e +20% per holter cardiaci. Ciò sottolinea che la popolazione venendo a conoscenza di questa opportunità preferisce effettuare tali esami in farmacia, evitando spostamenti e lunghi tempi d’attesa presso i centri ospedalieri. È un servizio che permette uno screening delle patologie cardiovascolari e un monitoraggio delle stesse con benefici percepiti dai cittadini, tanto che il 50% degli intervistati si è detto disposto a modificare la propria farmacia di fiducia in favore di un’altra vicina che eroghi servizi di telemedicina.
Il secondo dato che fa riflettere è il ROI (Return Of Investment) ovvero il tempo necessario per il ritorno dell’investimento. Attraverso delle cifre basate su costi e ricavi medi, omologati per tutta Italia, si evince che mediamente erogando holter pressorio, holter cardiaco ed elettrocardiogramma, dopo il primo anno, si ha un -10% (se per esempio si spende 5.000 euro per acquistare le 3 apparecchiature sopracitate, dopo un anno questi servizi hanno portato ad un guadagno di 4500 euro, con una perdita di 500€). Tuttavia, è ovvio che mantenendo questa tendenza dopo 2 anni si avrà un bilancio positivo di 4.000 euro.
Infine, un dato molto utile, che rispecchia le potenzialità di crescita del numero di prestazioni di telemedicina, è che soltanto 1 persona su 3, è a conoscenze dei servizi che eroga la farmacia. Sarà necessario quindi una comunicazione efficace con il paziente che evidenzi la qualità e gli standard dei servizi di telemedicina erogati in farmacia.
A cura di Davide Colli Lanzi.