Quest’anno è il convegno dal titolo “Il nuovo ruolo del farmacista e della farmacia nell’assistenza sanitaria e territoriale alla luce delle esperienze maturate nel contesto pandemico”, tenutosi sabato 11 settembre alle ore 10, ad ospitare l’intervento del ministro della salute nel palcoscenico di Cosmofarma, che torna finalmente a svolgersi in presenza.
Prima dell’intervento, si è tenuta una proficua tavola rotonda a cura degli esponenti di vertice della nostra categoria, quali tra gli altri l’On. Andrea Mandelli, il Pres. Marco Cossolo ed il Dott. Roberto Tobia, prodromica alla trattazione da parte dell’ On. Roberto Speranza di un vero e proprio bilancio sul ruolo che la farmacia ha svolto in pandemia, dipinta come “volto rassicurante del SSN”, e che la stessa svilupperà negli anni a venire.
Ulteriore spunto di riflessione in tal senso è stato offerto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che vede cospicui fondi destinati al Sistema Sanitario Nazionale ed alle strutture che lo rappresentano capillarmente sul territorio, tra le quali appunto la “nostra” farmacia senz’altro figura. È infatti “prossimità” la parola chiave dell’intervento del ministro, peculiarità che fa parte della natura stessa della figura del farmacia, che oggi ancor di più è chiamato ad essere consapevole dell’evoluzione richiesta alla sua figura, dalla “tradizionale dispensazione del farmaco” all’attuazione di quella “farmacia dei servizi” ormai in rampa di lancio da anni.
“Diciannovemila farmacie sono un pezzo straordinario del nostro Sistema sanitario nazionale che noi dobbiamo valorizzare per rafforzare il territorio”: queste le parole del ministro Speranza alla numerosa platea di colleghi presenti.
Gli esempi dello screening offerto tramite lo svolgimento dei tamponi, ove la farmacia oggi è identificata come primo presidio da parte del cittadino, nonché delle vaccinazioni dapprima contro il covid ed a breve anche contro l’influenza stagionale, offrono una solida base a questo indirizzo che vede una fase di riforme, ritenuta imprescindibile dal ministro, come corredo ad uno stanziamento di fondi senza precedenti.
In tale ottica, è stato ricordato il traguardo raggiunto con la nuova remunerazione e sottolineata l’importanza del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori (CCNL) in farmacia, fermo da molti anni e fortemente auspicato dal ministro della salute in prima persona.
Parole importanti spese, infine, per le realtà rurali vera e propria “ancora di cittadinanza per la popolazione” nei comuni di poche migliaia di abitanti, che assieme alle farmacie urbane possono contribuire quindi in maniera indispensabile a quel rinnovamento del SSN e dell’assistenza sanitaria territoriale che proprio un’esperienza dura come il Covid ha messo a durissima prova in tutti i suoi snodi cardine.
A cura di Francesco Ferro Russo
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