La frode alimentare uccide la fiducia tra produttore e consumatore: necessaria una “santa alleanza”.
I comportamenti illeciti nel campo alimentare ci coinvolgono e ci toccano da vicino, proprio perché il cibo riveste un ruolo importante nella nostra vita: tramanda le nostre tradizioni, ci identifica e determina la nostra salute. E’ addirittura nella Bibbia che ritroviamo storie di frodi, quando si descrivono i peccati di chi alterava i pesi delle bilance ad esempio, per passare alla sofisticazione delle farine con grani meno pregiati e granaglie ammuffite raccontata dallo scrittore naturalista romano Plinio il Vecchio, e poi le rivelazioni sconvolgenti riguardo all’uso di conservanti e coloranti tossici negli alimenti raccontati da Upton Sinclair ne “La Giungla”, per continuare con il gravissimo episodio di frode tossica del 1986 riguardante il vino al metanolo, il fenomeno BSE della “mucca pazza”, per finire con la recentissima emergenza Fipronil che sta attualmente interessando uova e ovoprodotti.
Queste, solo alcune delle tante “attività criminali” che hanno nel tempo interessato il settore alimentare, molte delle quali vengono passate al decalogo da Giuseppe Cerutti in “Residui, additivi e contaminanti degli alimenti” e che, come osserva lo scrittore Stuart Green, si servono dell’inganno, substrato della frode, per attentare la salute umana. Ed ironia della sorte, è proprio nel settore maggiormente rilevante per la salute, quello farmaceutico-alimentare – come già notava nel 1940 il criminologo statunitense Edwin Sutherland analizzando i rapporti della Federal Trade Commission- a concentrarsi maggiormente la pubblicità ingannevole. In Italia, i primi provvedimenti in materia di legislazione alimentare risalgono al 1888, con la legge Crispi Pagliani, con la quale si istituì il Sistema Sanitario Nazionale; ma il primo concreto intervento in materia di sicurezza alimentare fu la pubblicazione del “Libro Verde” nel 1997, da parte della Commissione Europea, al quale seguì il “Libro Bianco”, nel quale, tra le tante cose venne affermata l’esigenza di rendere rintracciabili tutti i passaggi che formano la filiera del prodotto. La vigente disciplina nel settore alimentare, che vincola tutti gli stati membri dell’Unione Europea alle stesse regole di mercato, è rappresentata dal Regolamento (CE) N.178/2002. Tale provvedimento, supportato successivamente nel 2004 dal “Pacchetto Igiene” che detta le norme per tutte le fasi del processo produttivo, istituisce l’ “Autorità europea per la sicurezza alimentare” –EFSA, che valuta e analizza il mercato interno dei prodotti alimentari e gli eventuali potenziali rischi derivanti. Il 28 Aprile 2017 è entrato in vigore il nuovo “Regolamento (UE) 2017/625” sui controlli ufficiali. Esso si applicherà a decorrere dal 14 dicembre 2019. Annualmente, il Ministero della Salute pubblica un resoconto delle attività di ispezione e controllo di alimenti e bevande e da questi si evince come sprechi, frodi, irregolarità e utilizzi indebiti di denaro pubblico ci costano all’anno centinaia di milioni di euro. “Il contrasto a irregolarità e frodi a danno del bilancio Ue deve diventare una priorità”, – si legge nella relazione annuale 2016 della Corte dei conti alle Camere- “avviando un’efficace azione di recupero delle somme perdute, per garantire che tali risorse siano dedicate ai principali obiettivi posti dall’Unione, quali lo sviluppo del territorio e la creazione di posti di lavoro”. Ed in nome di tali obiettivi, in tutte le epoche e sotto ogni tipo di governo sono state emanate, in Italia, leggi sul controllo della produzione e commercio degli alimenti, che può essere da un momento all’altro messo in ginocchio da alchimie mediatiche capaci di scatenare psicosi collettive che spesso precedono la valutazione scientifica sull’effettiva pericolosità del fenomeno insorgente.
Uno studio della Confederazione Italiana Agricoltori evidenzia come “le paure” incidano pesantemente sui consumi alimentari nel nostro Paese, provocando danni economici miliardari e riflessi pesanti sul lavoro e nel tessuto sociale.Un esempio di citato “disastro alimentare” più presunto che reale, riportato dalla CIA, è stato quello riguardante l’aviaria.
Nel 2003 l’Oms prevedeva che l’aviaria avrebbe ucciso 150 milioni di persone a livello mondiale, mentre i contagi sono stati 369 e i morti 247, soprattutto in Vietnam, Indonesia, Egitto, Thailandia e Cina; in Europa non si è registrato neppure un caso di contagio sugli uomini. L’allarme pandemico, però, ha portato i consumi di pollame a una diminuzione dell’80%, provocando delle perdite per il settore di due miliardi di euro. Alla stessa stregua, nei primi mesi del 2008 -sottolinea ancora la CIA- il pericolo diossina, legato allo scandalo dei rifiuti in Campania, è costato ai produttori di mozzarelle di bufala tra i 20 e i 25 milioni di euro, mentre poi è stato accertato che il livello della sostanza tossica contenuto nelle mozzarelle non era rischioso per la salute umana.
Dunque, capiamo bene come per affrontare il problema delle frodi e potersi difendere dalle stesse siano necessarie conoscenza scientifica e consapevolezza da parte del consumatore ed un piano d’azione sempre più vigile e prudente a livello governativo e di controllo che tuteli i prodotti italiani e salvaguardi le eccellenze territoriali e regionali.
Il rispetto della legislazione alimentare nonostante possa implicare l’osservanza di regole di condotta a volta particolarmente stringenti, deve rappresentare punto di forza per i produttori italiani sui quali poggia l’onere e l’onore di essere fautori e sostenitori di un mercato alimentare pregiato e apprezzato in tutto il mondo. Speculare su ciò che mangiamo, sul nostro portafoglio e sul nostro benessere è una violazione inammissibile. La frode è una crudele forma di ingiustizia e Cicerone la paragona alla violenza, ma “mentre la violenza è propria del leone, la frode è propria della volpe; sia l’una che l’altra è contraria alla natura umana, ma la frode desta maggiore repulsione”.
BIBLIOGRAFIA
Stuart Green: “I crimini dei colletti bianchi. Mentire e rubare tra diritto e morale”
Colavita Giampaolo “Frodi alimentari, tecniche ispettive, aspetti tecnici e giuridici”.
Meazza Massimo “Analisi della normativa nazionale e comunitaria”.
Rea Stefano “Le frodi nelle diverse filiere dei prodotti alimentari d’origine animale”.
Regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 28/01/2002.
Marisa Semeraro : Frodi alimentari: aspetti tecnici e giuridici
Sabrina Apa: White-collar crime: da Sutherland alla pubblicità ingannevole e alla frode alimentare.
Giulia Panzarella