menu

“Deospedalizzare la sanità” in farmacia: un tentativo virtuoso offerto dalla telemedicina

Una tematica importante quella della telemedicina, che tocca da vicino tutte le farmacie e che diventa preziosa occasione di rilancio soprattutto per quelle rurali.

Le principali pratiche telemediche riguardano il teleconsulto medico, la teleassistenza da parte di professionisti sanitari e la telerefertazione. In quest’ultima rientrano le attività offerte dal piano della Farmacia dei servizi, che dal 2010, per Decreto attuativo emanato dal ministero della Salute, ha dato un volto nuovo alle farmacie, affidandole pregevoli attività ambulatoriali quali effettuazione di elettrocardiogramma, elettrocardiogramma dinamico 24 ore, monitoraggio e diagnostica delle aritmie cardiache, valori di pressione arteriosa, nonché telespirometria; tutti refertati a distanza grazie al collegamento con centri specialistici.

Si aggiungono a questi, la possibilità di effettuare analisi di prima istanza per il monitoraggio di patologie croniche, e.g., emoglobina glicata e profilo lipidico.

Sui vantaggi delle pratiche riguardanti la telemedicina, Stato e Regioni si sono più volte interrogati, anche in occasione del recente Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), condividendo la necessità di fornire indicazioni uniformi per il territorio nazionale in tema di servizi sanitari, sostenerne la digitalizzazione tramite ad esempio l’introduzione del fascicolo sanitario elettronico, promuovere attività di prevenzione e lo sviluppo delle farmacie rurali e dei servizi delle aree interne. In questi territori, infatti, la presenza delle farmacie rappresenta un fondamentale presidio sanitario e di prevenzione; in questi centri, la telemedicina può fare davvero la differenza. In aggiunta, il progetto a sostegno di questi principi, inserito nel Pnrr, anticipa una nuova sfida: quella per le farmacie di farsi presidi sanitari di prossimità per le case di comunità, alle quali potrebbero fornire prestazioni in un’ottica di un’essenziale continuità assistenziale. La farmacia territoriale, quindi, sta compiendo grandi passi in avanti, coltivando una interessante “medicina di iniziativa” tramite le pratiche telemediche che eroga e che rappresentano un tentativo interessante di “deospedalizzare la sanità”, obbligare il farmacista ad un attento aggiornamento continuo, permettendo di dare un contributo importante nella gestione del paziente cronico e soprattutto, ora, in epoca Covid-19, con gli ospedali in sofferenza, rappresentare un bacino di prestazioni a distanza fondamentali per comunicare con il paziente e assisterlo.

La farmacia si configura come primo presidio sanitario sul territorio, diventando dunque, il luogo più adatto per proporre servizi di telemedicina e di diagnosi precoce. Svolgendo in aggiunta la funzione di Cup per la prenotazione di visite ed esami ospedalieri, la farmacia compensa le mancanze del servizio sanitario e rafforza la solida relazione farmacista paziente, che deve rimanere alla base di ogni attività e servizio che ogni farmacia intende fornire.

 

A cura di Giulia Panzarella