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Concorrenza onesta o sleale?

La legge n. 124, approvata lo scorso 14 agosto dopo due anni di lavori parlamentari, è ormai un dato di fatto, una realtà con cui doversi confrontare.

Approvata in Senato con 146 voti favorevoli e 113 contrari, la legge introduce significative novità nei più svariati ed importanti settori della società italiana.

Per ciò che concerne le farmacie, il cambiamento è epocale.

Il mutamento più significativo, supportato dalla necessità di incrementare la concorrenza nella distribuzione farmaceutica, consiste nell’ingresso dei capitali; con la rimozione del limite territoriale di quattro licenze in capo ad una sola società (d.l Bersani legge n. 223, 4 luglio 2006), la normativa stabilisce un tetto massimo al numero di licenze per soggetto, tradotto in una percentuale del 20% regionale. Tuttavia, a differenza di quanto avviene per altre società di professionisti, in questo caso non è prevista la presenza maggioritaria della componente professionale. Questo, a detta di Fofi e Federfarma, si tradurrà a breve in una minore tutela della salute del cittadino.

In uno scenario così poliedrico, qual è dunque l’opinione dei giovani?

Lo abbiamo chiesto ai Presidenti di alcune Agifar d’Italia per comprendere più da vicino come sia stato accolto questo cambiamento sul territorio e, soprattutto, quali siano le loro aspettative sul futuro professionale. Il ddl concorrenza può costituire, a tuo modo di vedere, un’opportunità o una minaccia per un giovane farmacista in cerca di occupazione?“La possibilità che tra farmacisti dipendenti e datore di lavoro si instauri un rapporto meno familiare, rispetto all’attuale, è uno scenario inevitabile, basti pensare alle grandi multinazionali di altri settori, in cui il dipendente è visto come un numero e non come un collaboratore.” D’altro canto, Francesco Zaccariello, Presidente di Agifar Napoli, delineando le possibili conseguenze a lungo termine sull’offerta di lavoro afferma che “se da una parte inizialmente i nuovi “player” di capitale avranno bisogno di fare assunzioni per ampliare il personale, dall’altra il possibile calo di fatturato delle farmacie, potrebbe causare dei licenziamenti obbligati.”

Davide Petrosillo, Presidente della Fenagifar, è deciso nell’affermare che con l’entrata in vigore del decreto vi saranno sicuramente delle opportunità in più di fare carriera per un farmacista dipendente rispetto al passato, specialmente per quei colleghi che hanno seguito un eccellente percorso formativo.

Questo decreto può determinare un reale aumento di concorrenza?

Le farmacie subiranno pesanti danni a livello economico? Ferruccio Benedetti, Presidente di Agifar Roma, concorda con Bellia sul fatto che presto si verrà a creare un oligopolio, sulla scia di altri paesi, in cui le multinazionali sono ormai presenti da decenni all’interno delle farmacie. “La concorrenza non sarà più garantita da una sana competizione tra colleghi, ma vi saranno pochi soggetti che si spartiranno l’intero mercato. “Il cliente/paziente ne uscirà evidentemente sconfitto”, conclude Benedetti. Positiva la visione di Zerbinato, Presidente Agifar Verona, secondo il quale in Italia il modello di “farmacia catena” non prenderà piede, come invece è avvenuto in altri paesi europei o negli Stati Uniti. “La nostra cultura e il nostro territorio continueranno a far sì che il cittadino prediliga la farmacia privata indipendente”.

E il cittadino? Ne guadagna o ne perde in termini di prezzi e servizi ? D’altra parte, il Presidente Fenagifar teme che vi possa essere in queste sedi un’eccessiva caratterizzazione commerciale della professione del farmacista. Ditto si augura, quindi, che il ddl non intacchi questo tipo di rapporto.

Più critico è Zerbinato, secondo il quale il cittadino non avrà grandi benefici economici, tenendo presente che chi investirà centinaia di milioni di euro dovrà rispondere a logiche meramente economiche che porteranno ad importanti risultati in termini di profitto. “Esistono diverse ricerche di mercato che dimostrano come l’utente dei megastore spenda di più rispetto all’utente dei negozi convenzionali, la stessa cosa avverrà anche per le farmacie.”

Di parere simile a Petrosillo è Ditto, Presidente Agifar Reggio Calabria, secondo il quale c’è il pericolo concreto che il paziente possa diventare un semplice cliente. “Oggi non è così ogni persona, è prima di tutto un paziente le cui necessità di cura e benessere sono al primo posto”.

Petrosillo: “probabilmente il cittadino delle grandi città, a differenza di quello dei piccoli centri, trarrà dei vantaggi dall’ingresso dei capitali nella farmacia, questo perché ai propri clienti la farmacia delle catene potrà offrire dei servizi con cui difficilmente le farmacie private riusciranno a competere.”

Petrosillo e Zaccariello si trovano concordi nel constatare l’eventualità che i capitali cercheranno d’insediarsi nei grossi centri urbani, determinando un danno sia all’economia delle farmacie preesistenti, sia alle persone più anziane residenti in piccoli agglomerati urbani che più necessitano di servizi aggiuntivi e il cui spostamento non è spesso agevole. Difficilmente quindi l’Antitrust riuscirà a vigilare su fenomeni di questo tipo e, non appena il mercato del farmaco sarà controllato da 4/5 multinazionali, esse detteranno le politiche d’acquisto dei farmaci, favorendo quelle ditte che garantiranno maggiori profitti al gruppo.

Bellia, Presidente di Agifar Catania, non ha dubbi: “l’oligopolio commerciale è un’inevitabile conseguenza di questo decreto; non farà altro che diminuire la concorrenza, favorendo le farmacie delle multinazionali, a scapito di quelle rimaste indipendenti.”

Quale visione positiva o soluzione concreta proporresti ad un tuo giovane collega?“Il servizio più importante, il motivo per cui il cittadino si reca nella propria farmacia e che non potrà mai essere acquistato risieda nella nostra passione e professionalità”, conclude Petrosillo. Davide Massardo, Presidente Agifar Genova, è sicuro nell’affermare che le cooperative avranno un ruolo centrale e dovranno portare a compimento i progetti di rete iniziati negli anni precedenti. “Per quanto il disegno di legge sulla concorrenza possa aver spaventato i più, dovrebbe essere visto come un forte passo in avanti per l’intera categoria e per la nostra professione. “Antonella Boldini, Past President di Agifar Brescia, sostiene che ormai siamo ad un giro di boa, un momento di svolta per la professione del farmacista.Il farmacista dovrà quindi essere sempre più multitasking e formarsi in settori che prima sembravano appannaggio esclusivo di altri professionisti: dal miglioramento del gestionale, all’analisi statistica dei dati delle farmacie.Il farmacista dovrà essere in grado di creare sinergie con gli altri colleghi e le altre figure professionali sul territorio; se saprà far valere la sua preparazione,la sua capillarità,se creerà sinergie con medici,infermieri,psicologi…se farà tutto questo con passione,avrà già vinto la sfida.Non sarà la farmacia di oggi, una farmacia fatta solo di numeri e profitto, ma sarà quella radicata sul territorio, quella che chiama ogni paziente per il proprio nome, quella attenta a dispensare salute e all’occorrenza un abbraccio.

La farmacia resta il primo presidio sul territorio, punto di riferimento imprescindibile su cui le persone, specialmente le più anziane, potranno sempre contare.

“Non dobbiamo isolarci- conclude Boldini- dobbiamo avere la capacità di accettare la realtà come una sfida, continuare ad aggiornarci e confrontarci con i colleghi all’interno della nuova realtà professionale.”

Massardo conclude affermando che coloro che saranno pronti a stare al passo con i tempi e avranno la forza di investire in maniera importante sulla professionalità del servizio, sull’efficienza della farmacia e sulla propria preparazione scientifica, avranno le carte vincenti per superare anche questo momento di mutamento del settore. Ai colleghi titolari il Presidente ribadisce l’importanza di unirsi tutti quanti in una grande rete nazionale di farmacie, per garantire prezzi e servizi ancora più di qualità; questo è anche l’obiettivo numero uno da perseguire dall’attuale dirigenza Federfarma e dal Presidente Marco Cossolo.

Petrosillo invita i giovani colleghi ad avere ancora più voglia e tenacia di crescere professionalmente, ampliando le proprie conoscenze in questo momento di radicale cambiamento.

 

Vladimiro Grieco