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ComunicAzione: da dove partire

“Se fai 10 e comunichi 3, è come se tu avessi fatto 3. Se fai 10 e comunichi 12, è come se tu avessi fatto 12.”

Chi ha avuto modo di confrontarsi come me col mondo della comunicazione, sulle sue dinamiche, sui suoi meccanismi, conosce il significato di questa frase. Io la ripeto come un mantra, fino allo sfinimento, perchè sono convinto che rappresenti il dogma centrale che deve interiorizzare chiunque abbia l’interesse o la necessità di comunicare efficacemente.

 

CHI HA BISOGNO DI COMUNICARE?

Talvolta si crede che la cura della comunicazione sia prerogativa di chi crea spot televisivi o di chi fa politica: questo è un mito da sfatare perché vero ma solo in parte. Una comunicazione efficace è fondamentale anche per chi ha una farmacia e vuole promuoverla sul territorio, per chi è neolaureato e cerca lavoro, per chi lavora in farmacia e si interfaccia con gli assistiti, per le AGIFAR che organizzano eventi e iniziative e le vorrebbero sempre più partecipate, per FENAGIFAR che diventa sempre più protagonista dello scenario professionale nazionale, per progetti come FarmaCommunity che ambiscono ad essere sempre più seguiti. Ci siamo fino al collo, tutti.

 

“MA IO HO PAGINA FACEBOOK: NON BASTA?”

In quello che facciamo, tutti comunichiamo. Lo facciamo in maniera efficace, capillare, attrattiva? Riusciamo a sfruttare tutte o alcune delle potenzialità in nostro possesso? Non sempre.

Facciamo un esempio: poniamo che vi si dica che cenare da Cracco non è poi così diverso dal cenare da quel vostro amico – ce lo abbiamo tutti – quello che, messo davanti a un fornello e ad una padella, prepara al massimo una fetta di petto di pollo bruciacchiata. Davanti a un’affermazione del genere voi sorridereste. Eppure, se entrambi creano un prodotto edibile, dov’è la differenza? La differenza sta nel fatto che solo uno dei due lascia un segno, impressiona, marchia a fuoco, riesce a valorizzare anche le piccole cose, genera un’esperienza diversa dalle altre, emoziona, colpisce, spinge a dire “wow”.

Accontentarsi di tenere attiva una pagina Facebook o appendere una locandina fotocopiata in farmacia senza porsi l’obiettivo di riuscire ad essere incisivi, unici, attrattivi e attraenti è come limitarsi a fare un pollo alla piastra illudendosi di cucinare come Cracco.

Nelle nostre AGIFAR, nelle nostre farmacie, nei nostri progetti, ci sforziamo tanto per creare eventi il più interessanti possibile ma poi, conclusa la fase organizzativa, rischiamo di non prestare adeguata attenzione al trasmettere quanto fatto al nostro pubblico, alla nostra community, al nostro target, al nostro interlocutore. Finisce così che la giornata informativa in farmacia, l’articolo di divulgazione o l’appuntamento formativo siano un successone tra i presenti ma lasciano sempre il dubbio di non essere riusciti ad intercettare tutti.

 

POSSIAMO MIGLIORARE, INSIEME

I margini di miglioramento sono tanti. Per farci un’idea partiamo dalla comunicazione social: questa deve sottostare a rigide regole imposte dalle piattaforme social stesse (Facebook, Instagram, LinkedIn, ecc), regole che quasi totalmente si ricollegano ai celebri quanto oscuri “algoritmi”. Gli algoritmi dei social hanno un’importanza cruciale poiché decidono se un contenuto merita o meno di essere proposto agli utenti. E per quanto noi teniamo a quel post o a quella locandina, se abbiamo indotto l’algoritmo a ritenerlo “non meritevole”, non lo vedrà nessuno.

Facebook ad esempio penalizza i post che possiedono dei link a siti esterni e invece premia i post che, nei primi minuti dalla pubblicazione, ricevono mi piace o vengono inoltrati a qualche amico. Studi affermano che inserire oltre 9 hashtag in un post Facebook o oltre 15 su un post Instagram provoca un calo delle visualizzazioni. A parità di contenuto, aggiungere a un post delle emoji aumenta in media le visualizzazioni del 25%, aggiungere una foto può far anche decuplicare le views.

“Tecnicismi”? No. Si tratta di comunicazione consapevole e nei prossimi numeri di Open la approfondiremo e cercheremo di toccarne tutti gli aspetti perchè il successo e l’efficienza del sistema-farmacia passa anche da una buona ComunicAzione.

 

A cura di Roberto D’Alò