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Cheratosi attinica: consiglio del farmacista per prevenire e curare le lesioni

La Cheratosi Attinica (CA), conosciuta anche come cheratosi solare, è una malattia cutanea che si manifesta sulle aree della pelle maggiormente interessate da un’esposizione solare eccessiva. È una lesione cutanea dalle sembianze di una macchia squamosa o crostosa, che compare in regioni come cuoio capelluto, viso, orecchie, labbra, dorso delle mani, avambracci, spalle e collo.

Le lesioni sono piccole e la consistenza è ruvida. Il colore delle macchie può apparire rosa, rosso o marrone chiaro, e possono anche aumentare di dimensione fino a raggiungere i 3-6 millimetri.

Il più delle volte le cheratosi attiniche sono asintomatiche, ma in determinati soggetti le cheratosi possono infiammarsi, determinando la comparsa di rossore nelle aree cutanee immediatamente adiacenti.  Il disturbo si presenta principalmente come il risultato di esposizioni solari cumulative nel corso degli anni. I raggi solari, infatti, penetrano nella pelle, raggiungendo gli strati più profondi dell’epidermide e provocando, in taluni casi, un danno al DNA cellulare stesso.

L’esposizione continua e senza adeguata protezione ai raggi UV rappresenta quindi il principale fattore di rischio.  I più colpiti sono gli individui con fototipo 1 e 2, ossia con pelle molto chiara, capelli biondi o rossi, occhi azzurri o verdi ed efelidi. Si tratta di persone che si abbronzano poco e che tendono a scottarsi con facilità durante l’esposizione.

I trattamenti dermatologici più utilizzati sono:

  • La terapia topica con creme o gel a base di 5-fluorouracile o diclofenac.
  • La crioterapia: usata soprattutto quando le cheratosi sono poche.
  • La laserterapia: trattamento a base di laser CO2 che permette di rimuovere la singola lesione.

Come per altre malattie della pelle, la prevenzione occupa un ruolo di primo piano. Il modo migliore per tutelarsi dall’insorgenza di queste macchie è di proteggersi adeguatamente dal sole. Un’accortezza essenziale che deve essere seguita fin dall’età pediatrica. I neonati di età inferiore ai sei mesi non dovrebbero essere mai esposti al sole. Nei primi anni di vita, inoltre, l’esposizione deve essere sempre fatta con la massima attenzione, evitando innanzitutto di far uscire i piccoli nelle ore più calde della giornata, riparandoli con cappellini, occhiali da sole, magliette a maniche lunghe e applicando sulla loro pelle fattori di protezione superiori a 50. Anche gli adulti devono osservare adeguate regole di prevenzione per proteggere la pelle dal sole. Per un’esposizione sana e corretta è bene:

  • Limitare il tempo in cui si resta al sole, evitando soprattutto gli orari centrali della giornata.
  • Usare filtri solari adatti al proprio fototipo e capaci di schermare la pelle da entrambi i raggi violetti, UVA e UVB.
  • Inserire nella propria alimentazione cibi capaci di favorire un’abbronzatura sana. Specialmente utili sono gli alimenti ricchi di betacarotene, pigmento vegetale che difende la pelle dagli effetti nocivi dei raggi solari.
  • Idratare la pelle correttamente. Applicando prodotti protettivi nel momento dell’esposizione e restitutivi di sera. Tra i principi attivi più utili per idratare la pelle dopo una giornata trascorsa al sole, vanno ricordati i fosfolipidi, la glucosamina, l’acido ialuronico e la Fospidina;
  • Evitare o limitare al massimo le lampade artificiali: a lungo andare possono causare gli stessi danni cutanei provocati dal sole;
  • Esaminare regolarmente la propria pelle. Controllare anche le regioni più nascoste, incluso il cuoio capelluto, concentrandosi sull’eventuale sviluppo di nuove escrescenze o sui cambiamenti di macchie già esistenti.

 A cura di Maria Luisa Casella