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Una nuova figura specializzata: il farmacista oncologico

Un momento complesso, quello successivo al ricovero oncologico ospedaliero, quando i pazienti hanno vinto la malattia o almeno la fase acuta, e si trovano davanti ai cambiamenti del proprio corpo e ad una molteplicità di domande su come gestire al meglio questo periodo. Quale alimentazione ed integrazione è più opportuna? Come posso combattere mal di testa, stanchezza, spossatezza, dolori? Come posso gestire la nausea e la perdita di appetito? Come posso prendermi cura del mio corpo, trattare le dermatiti causate dalle terapie e valorizzare col giusto make-up il viso? Al termine del percorso ospedaliero, con il diminuire dei controlli medici, queste sono solo alcune delle domande più comuni fra i pazienti. Purtroppo capita che sia anche il ‘dottor Google’ ad essere interpellato, dando risposte parziali e spesso inesatte, senza quel quadro generale che solo un vero specialista può dare.

Proprio allo scopo di fornire la miglior specializzazione possibile, nell’affiancare e supportare sul territorio il paziente oncologico dopo la deospedalizzazione, sono nati per i farmacisti, master e corsi di alta formazione. Esempio di ciò è il percorso formativo: “Farmacia Oncologica – Scuola di Alta Formazione per il Consiglio l’Assistenza Multidisciplinare al Paziente Deospedalizzato” di Edra, con il contributo non condizionato di Sandoz. Oltre a trattare tematiche di prima importanza fra cui le terapie antiblastiche, le interazioni farmacologiche ed alimentari, la nutrizione del paziente oncologico, la sua relazione col farmacista, gli aspetti di dermocosmesi e psicologici, offre al farmacista la possibilità di dialogare con gli altri professionisti della salute per offrire al paziente un supporto a 360 gradi. La capillarità della farmacia sul territorio è un valido strumento per questi pazienti, dove possono rivolgersi ed affidarsi ad un interlocutore altamente formato proprio grazie a questi percorsi certificati. Affianco al percorso medico quindi, data la complessa dinamicità della malattia, è più che necessario il consiglio pratico, velocemente disponibile e facilmente reperibile del farmacista.

L’attenzione al paziente oncologico è stata fortemente sentita anche in Francia, dove il servizio offerto dal farmacista specializzato nel ramo oncologico, articolato in più fasi, viene remunerato dallo scorso 30 settembre. Durante il primo anno, in un primo colloquio con il paziente, viene analizzato lo schema terapeutico, vengono fornite ulteriori informazioni utili e viene valutato l’eventuale rischio di interazione farmacologica. A questo seguiranno altri incontri per focalizzarsi sugli aspetti psicologici della malattia, come la ripercussione della stessa nella vita quotidiana, l’importanza dell’aderenza terapeutica, gli effetti collaterali delle poli farmacoterapie, spesso purtroppo necessarie per trattare questo male.  A seconda del profilo del paziente, sono stabiliti due livelli di remunerazione: per i pazienti in trattamento antitumorale a lungo termine, i farmacisti riceveranno 60 euro il primo anno (per un colloquio iniziale e 2 incontri su condizioni di vita quotidiana, effetti collaterali e aderenza) e 20 euro gli anni successivi (per un colloquio di osservazione); per pazienti sottoposti ad altri trattamenti antitumorali orali (classi ATC L01 e L02) sono previsti 80 euro per il primo anno e 30 euro gli anni successivi.

Nell’ottica di un supporto sempre più forte verso tali pazienti e di una formazione sempre più approfondita, il virtuoso esempio francese potrebbe essere ben perseguibile.

A cura di Michela Soardi

 

https://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=21778

http://www.lafarmaciaoncologica.it/

http://www.edraspa.it/cont/archivio/282/farmacia-oncologica-specializzazione-certificazione-della-farmacia.asp